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Lo Stickering come tecnica di Guerrilla Marketing low-cost

Spesso è stata la strategia vincente per decretare la brand awareness di progetti emergenti in maniera economica ma efficace: stiamo parlando dello stickering, una delle tecniche di guerriglia marketing più utilizzate tra le strade delle nostre città. Esso consiste nell’attaccare adesivi brandizzati su qualsiasi superficie e supporto: dai segnali stradali, alle fermate degli autobus, alle porte e i muri o qualsiasi punto che possa essere visibile ai passanti.
Come avviene nell’ ambush marketing, l’intento dello Stickering consiste nell’ottenere una riconoscibilità del marchio in maniera intensa e subliminale, anche se non sempre garantisce una sua identificazione merceologica. L’obiettivo è quindi quello di ottenere un’altissima visibilità ed indurre i fruitori a ricordare forma e colore o messaggio del brand e del suo logo, tale che porti, in alcuni casi, ad approfondirne il significato: molto spesso, infatti, l’immagine rimanda alla visita di un sito web, che può avvenire, in maniera ancora più diretta (ma allo stesso tempo criptica),  attraverso l’utilizzo di un QR code.

Come in ogni pianificazione di marketing, lo stickering può essere progettato per funzionare in particolari luoghi o eventi, coerenti con il tipo di target che si cerca di attrarre: è senz’altro vero che può essere una strategia vincente per prodotti o servizi rivolti a un pubblico “urbano” giovanile e giovanilistico.

Questo tipo di campagna, che ha avuto origine a New York, dove è la regola per i marchi di abbigliamento street , é senz’altro una delle tecniche di guerrilla più economiche e innovative per pubblicizzare un brand in modo intensivo e subliminale. Un caso che ha fatto storia di Stickering è dato dal brand fiorentino Gold, che ha iniziato ad attaccare i suoi sticker a Firenze molto prima del lancio della linea. Il marchio infatti, che propone uno stile vicino al mondo dei writers e dello street, ha consolidato la sua brand awareness tappezzando la città di Firenze con adesivi che non facessero riferimento alla categoria merceologica del prodotto, riuscendo quindi a creare un clima di attesa e interesse intorno ad esso.

Negli ultimi tempi il numero di adesivi che tappezzano le vie delle principali città italiane è aumentato in maniera notevole, per un utilizzo sempre più massiccio di adesivi da parte di aziende ma anche attivisti, artisti e blogger. In questo contesto raggiungere la massa critica è un obiettivo senz’altro più complesso, rispetto a cui giocano diverse variabili.

Se la soluzione più frequentemente adottata (proprio per i minori costi) prevede la distribuzione gratuita degli adesivi presso punti vendita, locali o scuole, allo stesso tempo è quella che presenta una redemption (la percentuale di adesivi affissi su quella degli adesivi distribuiti) più bassa, a meno che non si punti su un visual fortemente di impatto. In questo modo, comunque,  non si ha alcun tipo di controllo sul contesto di affissione, che potrebbe quindi inserire il proprio brand in un ambito nocivo all’immagine del brand stesso.

La scelta delle aziende è quindi quella di utilizzare un’affissione pianificata e mirata che possa integrare il messaggio dello sticker con la scelta di street positioning,  mirando così a massimizzare la riconoscibilità e la referenzialità del messaggio nei contesti e verso il target giusto.  Se c’è da preventivare il costo di affissione, che comunque viene compensato dai minori volumi di stampa,  allo stesso tempo risulta essere più strategicamente efficace per il controllo di posizionamento della campagna.

Come in ogni campagna pubblicitaria “tradizionale” la carta vincente sembra essere comunque legata l’originalità del messaggio: A-Style, oggi brand leader dell’abbigliamento, nasce  proprio da un adesivo fortemente “equivoco” che ha spopolato a lungo in ogni angolo delle città italiane ed europee.

Negli ultimi tempi, però, il numero di adesivi che tappezzano le strade è aumentato in maniera notevole, a causa dell’utilizzo massiccio che se ne è fatto: in un simile contesto di ridondanza semantica, raggiungere la massa critica per ottenere la visibilità desiderata diventa un obiettivo sempre più complesso, rispetto al quale entrano in gioco numerose variabili.

Una delle più importanti, relative alle visibilità dello sticker, è senza dubbio la permanenza, ossia la resistenza fisica dell’adesivo al difficile contesto urbano. Agenti atmosferici, smog e nuove affissioni sono infatti i pericoli più incombenti: a questa si aggiunge anche la difficoltà di rimozione degli adesivi vecchi, che ha portato più di un’amministrazione comunale ad avversare questa pratica, stabilendo sanzioni pecuniarie per chi deturpa gli spazi urbani.

Hostess & Promoter ha supportato diverse campagne di stickering fornendo sia il personale che la pianificazione organizzativa e logistica delle affissioni, per garantire il pieno successo di ogni campagna. Tutto il nostro staff, per ogni progetto, ha poi provveduto alla rimozione degli adesivi dopo i tempi concordati con il cliente: al di là di ogni velleità pubblicitaria, bisogna infatti sempre ricordarsi di rispettare sia l’ambiente che il contesto urbano in cui viviamo.