Il Brand Event Online è un’azione di tipo promozionale che vanta ormai qualche anno alle spalle. Tuttavia, è salita alla ribalta solo di recente, quando l’emergenza sanitaria globale ha messo un freno all’organizzazione di eventi in presenza. Il Brand Event Online è dunque passato dall’incarnare uno strumento facoltativo, di nicchia, se vogliamo, a rappresentare una scelta obbligata.
Questo fenomeno ha però posto in essere un rischio: l’improvvisazione. Buona parte delle aziende si è infatti trovata costretta a trasformare un evento fisico in un evento online, magari in fretta e senza dedicare tempo ed energie alla formazione. Un rischio grosso, capace di cagionare un flop e quindi una perdita di immagine, che è l’esatto contrario di ciò che dovrebbe portare un evento incentrato sul brand.
È bene quindi fare una panoramica sul Brand Event Online, sulle sfide che impone e sulle best practices per organizzarlo (e promuoverlo) al meglio.
L’errore più grande che si può commettere mentre si organizza un Brand event online, come qualsiasi altro evento digitale del resto, è sottovalutare le differenza tra evento online ed evento fisico.
Per molti, un evento online è solo un evento trasmesso in diretta. Basta una telecamera, la connessione a una piattaforma et voilà… Il gioco è fatto.
Si tratta di una pia illusione, di una falsa convinzione che può costare molto. Anzi, è il modo più efficace per condannarsi al fallimento, per fare il classico flop. Se una sala vuota è triste e imbarazzante, lo è anche una diretta con una manciata di utenti. Il danno di immagine è del tutto simile, dunque non va preso sottogamba.
La verità è che occorre pensare all’evento online come a un qualcosa di simile all’evento fisico, ma allo stesso tempo diverso. Simile perché gli obiettivi sono i medesimi: coinvolgere, promuovere, migliorare la percezione del brand e del prodotto. Diverso perché diversa è la modalità di fruizione, come anche lo stato mentale dei partecipanti. E’ un mindset particolare, quello del partecipante all’evento online, che risponde a stimoli che hanno poco a che vedere con un qualsiasi evento fisico.
Dunque, occorre ragionare tenendo presente questa diversità. Ciò significa mettere mano ai contenuti, se non da un punto di vista sostanziale, almeno sul piano formale.
Come fare? E’ impossibile esaurire qui un argomento che richiederebbe un abbondante capitolo di un manuale di marketing, ma possiamo comunque fornire qualche consiglio utile.
Tagliare i tempi morti. Ora, i tempi morti sono un effetto collaterale degli eventi fisici, una costante ben sopportata. La presenza fisica in un certo senso rende i tempi morti tutto sommato accettati. Discorso diverso per la fruizione di un qualsiasi contenuto su internet. L’utente è in una situazione di comodità, a casa sua. Non è in un luogo estraneo, costretto a vivere uno spazio, dunque è soggetto a molte distrazioni. Il rischio che perda l’attenzione e passi ad altro, magari anche solo aprendo la finestra del browser e navigando su internet, è alto. I tempi morti sono l’occasione perfetta per perdere il contatto con gli utenti. Senza contare il fatto che un partecipante può sgattaiolare via nel pieno anonimato, senza farsi notare.
Regalare valore. È relativamente semplice offrire un qualcosa di valore durante gli eventi fisici. D’altronde, è sufficiente un buon servizio di catering, una sessione di intrattenimento, magari curata da professionisti appositamente scelti. Offrire valore su internet, durante una diretta, a distanza, è molto più complicato. Il terreno è abbastanza inesplorato, dunque a fare la differenza è la creatività. Il consiglio, comunque, è capire cosa l’utente desidera da un evento online… E darglielo.
Curare l’interazione. La ragion d’essere di questo consiglio è duplice. Da un lato, curare l’interazione significa comprimere il tasso di abbandono: se un utente si sente coinvolto, in quanto partecipante attivo, difficilmente abbandonerà la presa. Secondariamente, è un modo surrogare all’interazione che, anche in maniera implicita, è garantita dagli eventi fisici. Già stare tutti insieme nello stesso luogo, e godere del contatto visivo, è una forma di interazione.
Nella fattispecie delle interazioni online, la questione è complicata e semplice allo stesso tempo. E’ semplice perché in fin dei conti tutte le piattaforme consentono una qualche forma di chat in tempo reale. E’ complicato perché curare l’interazione online, rispondere e interloquire con un pubblico live, è quasi un’attività a parte.
Per quanto riguarda la promozione di un evento online, valgono le solite regole dell’online marketing. Da questo punto di vista, niente di nuovo. Ci sentiamo comunque di dare due consigli.
In primo luogo, siate trasparenti. Certo, nei contenuti di advertising va evidenziato la promessa di valore, il perché un utente dovrebbe partecipare all’evento. Allo stesso tempo, è bene non nascondere la reale finalità. Un evento promozionale su internet rimane un evento promozionale, anche se “ben addobbato”.
Secondariamente, implementate sistemi di remind automatico. Gli eventi fisici vincolano i partecipanti. Gli eventi su internet, e in particolare i Brand Event Online, molto meno. Il rischio che qualcuno dia buca c’è sempre… Ma c’è anche il rischio che semplicemente si dimentichi. I sistemi di remind automatico da un lato responsabilizzano l’utente, dall’altro… Semplicemente gli ricordano quando e “dove” (su quale piattaforma, a quale link) l’evento avrà luogo.
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