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Gli elementi fondamentali per un roadshow di successo

Questa foto è stata scattata prima del Covid-19

Il roadshow è un formidabile strumento di marketing. E’ anche complesso, dunque occorre padroneggiarlo bene per raggiungere gli obiettivi e imprimere una svolta alle attività di promozione.

Per questo motivo, vale la pena passare in rassegna le caratteristiche di un roadshow di successo e fornire qualche consiglio per organizzarlo al meglio.

Il ruolo del roadshow nelle attività promozionali

Prima, però, una panoramica sul roadshow. Con questo termine si intende una campagna itinerante composta da varie tappe tramite la quale è il brand a raggiungere i clienti. Infatti, è chiamato anche tour promozionale.

Con il roadshow il brand si mostra ai potenziali clienti creando dei veri e propri eventi, i quali vengono riproposti di tappa in tappa. Gli elementi fondamentali di un roadshow di successo sono i seguenti.

  • Creatività. Il roadshow deve essere creativo, ovvero deve proporre contenuti che sappiano far parlare di sé, che attraggano l’attenzione. 
  • Engagement. Il roadshow dev’essere anche interattivo, ovvero coinvolgere i potenziali clienti. Lo scopo infatti è creare una connessione con il pubblico, instaurare un rapporto tra quest’ultimo e il brand. Uno scopo che può essere realizzato solo se si organizzano delle vere e proprie esperienze, che sappiano intrattenere e divertire. 
  • Efficacia. Il roadshow non deve solo fornire esperienze positive al pubblico, ma deve raggiungere determinati obiettivi promozionali. Essi in genere si dividono in due categorie: notorietà e vendite, da raggiungere anche in modo indiretto. Un roadshow può essere infatti organizzato per far conoscere il brand, oppure per spingere la vendita di un determinato prodotto, che può essere finalizzata in loco o rimandata ai normali POS (point of sales). 
  • Tendenza alla viralità. Se possibile, il roadshow deve contenere i germi della viralità. Lo scopo è duplice: far sì che venga anticipato dalla sua fama, e che sia atteso dal pubblico delle location successive; condividere riprese e spezzoni sui social e sfruttare i principi della viralizzazione digitale. Dunque, la funzione del roadshow non si esaurisce con il tour stesso.

Come si organizza un roadshow

Servirebbe un manuale per descrivere l’organizzazione di un roadshow. Possiamo però fornire qualche consiglio generale.

  • Scegliere un obiettivo. E’ bene fissare un obiettivo e rimanere ben focalizzati su di esso. Come già anticipato, lo scopo del roadshow può essere l’aumento della brand awareness, piuttosto che far conoscere un prodotto. Il road può anche spingere in maniera decisa le vendite. 
  • Scegliere bene le location. E’ un momento fondamentale, in quanto uno dei pregi del roadshow è la possibilità di raggiungere in  modo attivo i clienti. Le location dunque vanno selezionate con cura, in modo che le tappe coprano le zone in cui la presenza dei potenziali clienti è più forte. 
  • Progettare i contenuti secondo certi principi. I principi sono quelli che abbiamo elencato nel paragrafo precedente: creatività, engagement, efficacia (nel raggiungimento degli obiettivi) e viralità. Ne aggiungiamo un altro: la coerenza. E’ quasi scontato, ma anche i contenuti del roadshow dev’essere coerente con i valori e le tematiche che il brand esprime in tutte le altre attività promozionali. 
  • Gestire e istruire bene il personale. E’ un altro passaggio importante, in quanto le performance del roadshow si reggono quasi interamente su chi lo esegue materialmente, ovvero sullo staff itinerante, che interagisce con il pubblico. La figura più importante è quella del tour leader

L’importanza del tour leader

Come suggerisce il nome, il tour leader è la figura responsabile del roadshow. Le sue funzioni sono molteplici.

  • Coordina lo staff. Affinché un roadshow sia funzionale, è necessario seguire un canovaccio. I membri dello staff svolgono un proprio compito, e a vigilare è proprio il tour leader. 
  • Motiva lo staff. Il roadshow può essere stancante, dunque può capitare che lo staff perda motivazione o manifesti segnali di stress. Il tour leader interviene anche in questi casi. 
  • E’ responsabile di tutte le risorse utilizzate per il roadshow. Per risorse si intendono anche quelle  materiali, veicoli compresi. 

Dunque, le skill del tour leader sono numerose. Dev’essere un organizzatore, ma anche un efficace comunicatore (rispetto allo staff e al pubblico). Deve inoltre conoscere bene il brand, in quanto deve garantire che le interazioni staff-pubblico rispettino gli approcci e i valori del brand. 

A chi rivolgersi

Uno dei pregiudizi più grandi che ruotano attorno al roadshow è quello secondo cui sarebbe appannaggio solo ed esclusivamente delle grandi aziende. In realtà anche le piccole e le medie possono impiegare questo formidabile strumento. Tuttavia, ciò non significa che possa essere approcciato con senso di improvvisazione. Il più grande errore è pretendere di riuscire a organizzarlo senza competenze ed esperienze specifiche, magari dopo aver letto qualche tutorial. 

In ogni caso, è necessario rivolgersi a un’agenzia di marketing operativo, che è la realtà deputata all’organizzazione e all’esecuzione dei roadshow. 

Agenzie come Hostess&Promoter.

Noi di Hostess&Promoter abbiamo all’attivo tantissimi roadshow, che hanno permesso ai nostri clienti di raggiungere il proprio pubblico potenziale e aumentare a dismisura notorietà, brand awareness e vendite. Siamo a disposizione di piccole e grandi aziende, e a tutti offriamo una spiccata capacità di organizzazione e personale adeguato, tour leader compresi. 

Se dunque hai compreso anche tu l’importanza dei roadshow e vorresti integrarli nella tua attività promozionale, non esitare a contattarci. 

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