Ormai sappiamo tutti quanto sia importante, per un’azienda, gestire i propri account social. Dalla pubblicità di facebook alla customer satisfaction attraverso twitter, è imprenscindibile utilizzare questi canali per fidelizzare i propri clienti e rafforzare la brand awarness. Questo vale anche per l’in store promotion.
Mentre Facebook compie dieci anni contando più di 700 milioni di utenti attivi, la domanda su cui gli analisti di marketing continuano a interrogarsi é “il budget dedicato ai social supererà quello dei classici investimenti, come nell’in store promotion?”. Se a prima vista la risposta potrebbe suggerire di si, la realtà evidenzia tendenze non del tutto scontate.
Secondo la rivista inglese Marketing Magazine, il team marketing di Unilever, colosso nel campo alimentare e personal care, sta seriamente mettendo in discussione la logica di spostare grandi budget per i social media, rilevando come azioni quali l’in store promotion siano in grado di fornire un ROI fino al 50% in più” rispetto a facebook e twitter.
Sempre in questa direzione è la ricerca “Il Marketing Mix 2013”: misurare trend, spesa ed efficacia” condotta da DMA Italia che ha riconfermato, accanto all’aumento del social engagement, come le azioni di direct marketing classico (come l’in store promotion) siano tra gli strumenti ritenuti più efficaci per aumentare la brand awareness, l’acquisizione di contatti commerciali e il coinvolgimento attivo dei clienti.”
Questo significa che le marche dovrebbero ridurre il peso dei social media nel loro piano marketing? Difficile dirlo: a tale proposito si potrebbero citare case histories di buone pratiche nell’utilizzo dell’indiscutibile potenziale, a livello di marketing virale, che hanno i social, se correttamente utilizzati.
In occasione della New York Fashion Week, Marc Jacobs ha annunciato l’apertura di un pop-up store molto particolare. Il temporary store infatti, dedicato ai profumi della nuova linea Daisy non accetterà denaro come pagamento, bensì tweet: un evento che avrà sicuramente grande risalto grazie alla già intensa attività del brand sui social media, con oltre un milione di fan.
Per poter ricevere uno dei due profumi infatti, i clienti dovranno dimostrare di aver dedicato un tweet all’iniziativa, ovviamente con l’immancabile hashtag : sarà valutato anche il numero di retweet e di preferiti, in modo da compensare il cliente per la “viralità” delle sue scelte.
Questo non è senz’altro il primo caso di ingresso dei social all’interno dell’in store promotion. La tendenza infatti, non sembra quella di una dicotomia tra questi due canale quanto di un’integrazione dinamica: lungi dall’essere una sostituzione degli strumenti del marketing tradizionale, i social forniscono, potenzialmente, al cliente-consumatore un’esperienza totale, capace di coinvolgerlo, emozionalmente, al brand inserendosi tra gli strumenti tradizionali dell’in store promotion.
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