Quando si prendono in considerazione le diverse strategie per il successo di una campagna di Offline Marketing, non si può prescindere dalle tecniche di visual merchandising. Sebbene il visual merchandising sia un’attività fortemente tecnica, bisogna tenere a mente che le variabili cambiano costantemente in relazione al risultato che si vuole ottenere. Sviluppare un piano di effective visual merchandising richiede un profondo studio del brand, del prodotto, della location, del pubblico ma soprattutto del messaggio che si vuole veicolare.
La costante principale del visual merchandising è fondamentalmente una: offrire al potenziale buyer un’esperienza sensoriale completa che crei un legame tra prodotto ed acquirente. Coinvolgere al meglio tutti i sensi in una campagna di Field Marketing è importantissimo per avvicinare il cliente al prodotto che si vuole promuovere.
Come la stessa parola suggerisce, il primo punto del visual merchandising risiede nell’impatto visivo In Store o Out Of Store. La vista infatti è il senso principale su cui il cervello fa affidamento per analizzare l’ambiente che lo circonda. La scelta di colori, arredamenti, illuminazione, outfit dei promoter e display del prodotto quindi risulta essenziale. Proprio per questo motivo un’agenzia con esperienza come Hostess & Promoter cura l’insieme delle operazioni di visual merchandising per i suoi clienti, dalla stesura del piano di marketing, passando per la produzione e la messa in atto.
Attirare più clienti nel punto vendita è lo scopo principale di una campagna In Store e le strategie devono essere mirate. La scelta dei colori è, ad esempio, importantissima per veicolare il messaggio. Sebbene la cromia dell’allestimento sia legata all’identità di brand, richiamandolo fortemente, bisogna considerare con sapienza ciò che si vuole comunicare al pubblico. Colori come il rosso, il giallo o l’arancione trasmettono un’immediata sensazione di allegria, entusiasmo e freschezza e sono particolarmente indicati per la promozione di un prodotto “giovane e fresco”. Il verde, spesso abbinato con bianco e marrone, richiama la natura e la tranquillità, diventando particolarmente indicato per campagne di marketing pharma-cosmetico & personal care. Illuminazione ed arredamenti quindi devono tener conto della scelta cromatica, così da esaltare le sensazioni nel pubblico.
Implementare l’arredamento con schermi e display interattivi è un’ottima tecnica per coinvolgere il pubblico. I potenziali acquirenti possono infatti notare anche a distanza il nome del brand, del prodotto o le immagini ad esso legate che raccontano di per sè una storia. Legare, ad esempio, una bibita energetica alle immagini di sport estremi è uno dei tanti espedienti efficaci che attirano subito l’attenzione. L’utilizzo di tablet o photo-boot spinge il pubblico ad avvicinarsi ed interagire con i promoter, dando la possibilità di stabilire un contatto face-to-face raccogliendo dati utili per l’analisi KPI.
Il display del prodotto che si vuole promuovere segue nella maggior parte dei casi la regola fondamentale del “less is more”. Per far risaltare brand e prodotto si potranno utilizzare elementi secondari, ma il focus dell’attenzione deve rimanere sull’oggetto della campagna. Qualora si volessero promuovere più elementi bisognerà disporli in modo da catturare fin da subito l’attenzione dell’acquirente. Collocarli su crowner ad altezza occhi, piedistalli o anche disporli a piramide (seguendo la gerarchia del prodotto) da ad essi quindi immediata importanza visiva.
Per una campagna di Field Marketing vincente bisogna analizzare a fondo, oltre che il brand, il target a cui ci si rivolge e la location. Da questi fattori dipendono infatti non solo le strategie primarie di visual merchandising, ma anche elementi che potrebbero erroneamente sembrare secondari, come l’outfit del promoter.
Prendiamo ad esempio la promozione di un prodotto di bellezza in farmacia: un camice bianco che reca il logo del brand/prodotto risulterà più adatto per identificare il ruolo del promoter. Allo stesso modo per pubblicizzare un prodotto fresco come una bibita, un abbigliamento casual legato ai colori del brand può essere una scelta vincente. Il cliente può in questo modo riconoscere facilmente la figura del promoter, abbinando il suo look immediatamente al contesto ed alla promozione.
Un bravo visual merchandiser deve essere in grado di coinvolgere i potenziali acquirenti con un’esperienza sensoriale a 360°: per questo motivo la musica ed i suoni hanno un ruolo preponderante nella strategia. Facendo una rapida analisi dei nostri sensi, l’udito è tra i primi a svilupparsi fin dal momento della gestazione. Fin dalla nascita siamo in grado di abbinare un suono ai sentimenti: rabbia, felicità, tranquillità, paura etc. per cui un sapiente uso della musica è ideale per lanciare un impulso immediato agli acquirenti, attirandoli nel punto vendita.
La scelta della musica è ovviamente legata alla brand identity ed al tipo di location in cui si svolge la campagna di In Store Marketing. La playlist scelta per uno Streetwear Shop sarà differente da quella usata in ambito pharma & personal care! Inoltre l’esperienza globale può essere implementata creando un vero e proprio evento musicale, con musica dal vivo o dj-set, ad esempio per promuovere una bibita in un club. La musica è da sempre un elemento di aggregazione e proporre qualcosa in più rispetto alla filodiffusione è un’efficace strategia di drive to store, attirando un pubblico ben disposto a passare più tempo all’interno della location.
Per spiegare l’importanza della stimolazione gusto-olfattiva, facciamo un piccolo preambolo chimico. Le endorfine sono un insieme di composti chimici capaci di ridurre il livello di stress, sviluppando un senso di euforia, tranquillità e felicità. La produzione di endorfine viene stimolata attraverso lo sport, ma anche gustando un buon cibo o annusando un odore familiare e particolare. Avete presente la sensazione che si prova dopo aver mangiato il cioccolato o aver odorato una torta calda fatta in casa? Ecco!
Stimolare la produzione di endorfine dando assaggi gratuiti del prodotto, campioni di profumo o soltanto permeando la location con un odore particolare, è un’ottima strategia. Un cliente felice, rilassato o euforico sarà più propenso all’acquisto, ma non solo… . Le endorfine agiscono anche sul processo mnemonico, aiutando i potential buyers a memorizzare le informazioni principali come brand, nome del prodotto o location.
Il tatto è uno dei sensi più importanti nell’era moderna. Basti pensare che la maggior parte dei processi sociali e lavorativi avviene attraverso l’uso di dispositivi dotati di touch-screen, che rende il device un vero e proprio prolungamento del nostro corpo. Il bisogno di “toccare” il prodotto non è quindi soltanto inteso nella sua accezione momentanea mirata all’acquisto. Espedienti come la creazione di gadget omaggio implementano la presenza del brand e del prodotto nella vita quotidiana di un possibile cliente. Poter toccare e tenere in mano qualcosa strettamente legata al prodotto in questione genera familiarità, oltre che mantenere vivo il ricordo della shopping experience vissuta durante la campagna di In Store Marketing.
Hostess & Promoter cura anche lo sviluppo e la produzione di gadget brandizzati secondo le necessità del brand committente. Per ogni operazione legata all’intero sviluppo del piano di marketing potrete contare sulla nostra esperienza nel campo del visual merchandising in campagne di In Store Marketing, Offline Marketing, Retail Marketing e Direct Marketing.
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